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NEWS dal mondo dei mutui

Quando la donazione non si può più contestare
Quando la donazione non si può più contestare
25 Novembre 2022


I termini entro cui impugnare la donazione da parte di eredi, creditori, figli, banche, ecc.

Si dice che la donazione sia un atto facilmente impugnabile. E difatti è così: tanto i creditori del donante quanto i suoi eredi sono tutelati dalla legge nel caso in cui il trasferimento della proprietà sia solo un espediente per aggirare i diritti altrui ed eludere le norme dell’ordinamento. Ma ogni azione giudiziaria, anche quella contro atti palesemente illeciti, deve essere esperita entro un termine, spirato il quale l’atto diventa definitivo. Ciò vale anche per la donazione. È bene allora sapere quando la donazione non si più più contestare.
La risposta potrebbe essere facilmente dedotta conoscendo i termini entro cui contestare la donazione. Termini che sono diversi a seconda del tipo di contestazione in gioco. Qui di seguito potremo fare una rapida carrellata di tutte le ipotesi.

Quando gli eredi non possono più contestare la donazione?
Gli eredi possono contestare la donazione entro 10 anni dalla morte del donante. Non tutti gli eredi possono farlo e non sempre. 
Sotto il profilo soggettivo, possono impugnarla solo gli eredi legittimari ossia:
il coniuge del defunto;
i figli;
o, in assenza dei figli, i genitori. 
Sotto il profilo oggetto, la donazione è impugnabile solo se il defunto non ha lasciato agli eredi legittimari le quote che la legge riserva loro (le trovi indicate nell’articolo Quali sono le quote degli eredi legittimari).
Spirati i 10 anni la donazione non è più impugnabile. 
Invece, se il termine non è ancora scaduto gli eredi possono rimettere in gioco la divisione dell’eredità e quindi anche dell’immobile. 
Inoltre, se il donatario ha ceduto l’immobile a un terzo, gli eredi possono imporre a quest’ultimo la restituzione del bene se non sono trascorsi 20 anni da quando è stata fatta la donazione. Questo significa che chi compra un immobile da un venditore che, a sua volta, l’aveva ricevuto tramite donazione, dopo 20 anni può dormire sonni tranquilli, non essendo più il suo atto revocabile.  

Quando i creditori non possono più contestare la donazione=
I creditori hanno 5 anni di tempo dalla donazione per impugnarla con l’azione revocatoria. Essi però possono esercitare tale azione solo se dimostrano che il donante, all’esito della donazione, è rimasto privo di altri beni da poter pignorare per soddisfarsi. Per cui, anche prima della scadenza dei 5 anni, in presenza di un ulteriore patrimonio utilmente aggredibile, i creditori non possono agire contro il donatario.
Inoltre, il creditore non ha neanche bisogno di esperire l’azione revocatoria se trascrive il pignoramento immobiliare nei pubblici registri entro 1 anno da quando è stata effettuata la donazione: egli può cioè pignorare il bene in capo al donatario senza prima ricorrere contro di lui in tribunale.
Questo significa che la donazione non è più impugnabile dai creditori dopo 5 anni da quando è stata trascritta nei pubblici registri immobiliari, tuttavia dopo 1 anno, per poter essere contestata, è necessario esperire l’azione revocatoria.

Quando la donazione può essere più revocata per ingratitudine?
Un altro caso di impugnazione della donazione è quando il donatario viene dichiarato dal giudice ingrato nei confronti del donante. L’ingratitudine che consente la revoca della donazione scatta in caso di:
compimento di reati particolarmente gravi nei confronti del donante, gli stessi che danno luogo a indegnità a succedere;
grave ingiuria, manifestata in pubblico, contro il donante. Si deve trattare di un atteggiamento di disprezzo e avversione verso la persona del donante;
grave danno al patrimonio del donante;
rifiuto a prestare gli alimenti al donante.
In tali ipotesi, la donazione non è più impugnabile dopo 1 anno dal giorno in cui il donante è venuto a conoscenza del fatto che consente la revocazione.

Quando la donazione è impugnabile dai figli del donante?
La donazione può essere contestata per sopravvenienza di figli che il donante non aveva o non sapeva di avere al momento della donazione. In questo caso la donazione diventa definitiva dopo 5 anni dal giorno della nascita dell’ultimo figlio o discendente legittimo oppure della notizia dell’esistenza del figlio o discendente, oppure dell’avvenuto riconoscimento del figlio naturale.
Quando la finta vendita è impugnabile?
La donazione potrebbe essere mascherata da una finta vendita, come succede quando l’immobile viene venduto a un prezzo irrisorio o tale prezzo non viene mai versato. In tal caso i controinteressati possono far valere l’azione di simulazione entro 10 anni dalla trascrizione della donazione. Anche in questo caso, pertanto, la donazione non è più impugnabile decorso il decennio.

Quando la donazione è sempre impugnabile
Ci sono dei vizi della donazione però che la rendono impugnabile senza limiti di tempo. In tali casi, quindi, la donazione non diventa mai stabile e definitiva.
Ciò succede in due casi:
quando la donazione (di immobili o di beni di non modico valore) non è posta dinanzi al notaio e in presenza di due testimoni (negli altri casi, invece, il notaio non è necessario);
quando la donazione è simulata, ossia le parti, pur avendo firmato il contratto, in realtà non volevano alcun passaggio di proprietà del bene. 


Fonte: Quando la donazione non si può più contestare (laleggepertutti.it)

Mutuo giovani under 36, garanzia Consap con nuove regole per le domande dal 1° al 31 dicembre 2022
09 Novembre 2022

Mutuo giovani under 36, garanzia Consap con nuove regole per le domande dal 1° al 31 dicembre 2022

Mutuo giovani under 36, ripartenza in programma il 1° dicembre 2022 per le domande di accesso alla garanzia Consap dell''80. Fino al 31 dicembre cambiano le regole, per effetto delle novità previste dall''emendamento del Governo al Decreto Aiuti ter che adegua la norma sull''applicazione dei tassi di interesse calmierati.
 
Mutuo giovani under 36, nuove domande al via dal 1° al 31 dicembre 2022.
Si appresta a tornare operativa la garanzia Consap per i mutui relativi all’acquisto della prima casa che, a causa dell’aumento dei tassi di interesse, ha subito una brusca frenata negli ultimi mesi.
Il Governo Meloni ha presentato in sede di conversione del decreto Aiuti ter l’emendamento già messo a punto dal precedente Esecutivo, che adegua le regole in merito ai tassi di interesse da applicare ai mutui contratti da under 36 alla luce dell’attuale scenario economico.
Una novità che si applicherà dal 1° dicembre e fino alla fine del mese, alla luce della scadenza di fine anno delle agevolazioni previste dal decreto Sostegni bis.
Mutuo giovani under 36, garanzia Consap con nuove regole per le domande dal 1° al 31 dicembre 2022
È con una modifica all’articolo 64, comma 3 del decreto legge n. 73/2021, il Decreto Sostegni bis, che il Governo punta a far ripartire le garanzie sui mutui per l’acquisto della prima casa.
L’emendamento depositato presso la Commissione speciale insediatasi alla Camera e che confluirà nel decreto Aiuti ter prevede che per le domande presentate dal 1° dicembre al 31 dicembre 2022, l’accesso alla garanzia Consap fino all’80 per cento della quota capitale potrà essere riconosciuto anche in caso di TEG (tasso effettivo globale) superiore al TEGM (tasso effettivo globale medio) pubblicato dal MEF.
Una modifica tecnica ma che avrà un forte impatto ai fini dell’accesso al mutuo per i giovani under 36 e per le ulteriori categorie prioritarie, tra cui giovani coppie e nuclei familiari monogenitoriali con figli minori, con ISEE fino a 40.000 euro.
Con una deroga alle regole ordinarie, che prevedono l’applicazione di un tasso calmierato ai mutui contratti accedendo alla garanzia Consap, fino al 31 dicembre 2022 sarà garantito l’accesso al regime speciale dell’80 per cento anche in caso di aumento del TEGM rispetto ai parametri individuati dal MEF.
Una novità volta ad adeguare la norma alla mutata situazione economica e, si legge nella relazione illustrativa all’emendamento presentato dal Governo:
“trova fondamento nella sopravvenuta incapacità dell’indicatore TEGM di rispondere adeguatamente alla sua funzione di tasso soglia in uno scenario macro economico come quello attuale altamente volatile.”
Mutuo giovani under 36, nuove domande dal 1° dicembre 2022
La dinamicità del nuovo contesto economico, l’inflazione e gli effetti della crisi ucraina, che hanno portato a nuove decisioni di politica monetaria da parte della Banca Centrale Europea, portano quindi ad una rimodulazione delle regole operative per l’accesso alla garanzia sui mutui da parte dei giovani under 36 e delle altre categorie prioritarie.
L’emendamento al Decreto Aiuti ter dispone quindi in via eccezionale la possibilità di accedere a condizioni agevolate di garanzia nella percentuale dell’80 per cento anche in caso di tasso di interesse applicato dalle banche non superiore:
“al tasso effettivo medio globale pubblicato trimestralmente dal MEF, nella misura massima del differenziale, se positivo, tra la media dell’Interest Rate Swap a 10 anni, pubblicato ufficialmente, calcolata nel mese precedente al mese di erogazione, e la media dell’Interest Rate Swap a 10 anni, pubblicato ufficialmente, del trimestre sulla base del quale è stato calcolato il TEGM in vigore.”
Questo l’intervento che punta a sbloccare la garanzia dell’80 per cento per i mutui relativi all’acquisto della prima casa. Le novità si applicheranno alle domande presentate dal 1° dicembre 2022, al fine di consentire alle banche di adeguare contratti e sistemi operativi alle nuove regole.
A livello operativo, l’emendamento prevede inoltre che nel contratto di finanziamento vengano indicate le condizioni di maggior favore applicate al beneficiario per effetto della concessione della garanzia del Fondo Consap.

Fonte Informazione Fiscale